— oh my marketing!

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Vita Sostenibile

Non chiedetemi a cosa serve, ancora non lo so. Però mi pareva che a inizio anno un minimo di sperimentazione ci potesse stare!

Nella relativa pagina su FB potete anche confermare che io sono io, in quanto autore di questo blog (pare che sia richiesto).

Grazie e buon 2009!

[UPDATE – Forse ho capito, quando raggiungo un certo numero di fans del blog e soprattutto vengo riconosciuto come autore del blog, i nuovo post dovrebbero comparire sulla mia pagina di FB. Non male direi!]

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Ha già riscosso un grande successo nella blogosfera, con 2000 download in pochi giorni, adesso ce l’ho anche io.

So già che mi piacerà, perché mi piace molto come scrive l’autore, Gianluca Diegoli, sul suo conosciuto blog (vedi la comodità di avere un blog…), che dà anche il titolo al libro.

Scaricabile gratuitamente qui.

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Marketing Reloaded, il gruppo del Politecnico di cui sono evangelist e me ne vanto, ha presentato ieri la sua ricerca

Il Consumatore è Mobile, il Marketing e i Servizi lo inseguono.

Qui l’agenda dell’evento e qui un articolo esaustivo, comprensivo dei risultati della ricerca punto per punto.

Personalmente, non ho dubbi che il mobile sarà protagonista assoluto di tutto, nei prossimi anni.
Sui messaggi per questo canale ho scritto questa presentazione, il mese scorso.

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Si dica quel che si vuole, finche all’Adci c’è uno che scrive così (libro bellissimo, di cui ho amato ogni singola pagina) io ci vado. Però è vero che la mia amata associazione di categoria vive un momentaccio. (E io che pensavo all’Adci 2.0…)

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Non è proprio un libro, ma un free report di Forrester Research, disponibile qui.

Sottotitolo: With Corporate Blog Credibility Low, Blogging Only Makes Sense As Part Of A Plan.

Beh, non si può negare, anche se

1.

Siamo in Italia e non negli USA, dove la blogosfera corporate ha qualche anno di vantaggio

2.

Seth Godin dice (e io condivido) che bloggare fa bene alle aziende, perché:

Ciò che importa è la coscienza di pensare a ciò che volete dire, come vi piegherete a chiunque leggerà il vostro post, come vi forzate a spiegare – in tre paragrafi – perché avete fatto qualcosa.
Come ne risponderete, davanti a tutti.

L’autore della ricerca, Josh Bernhoff, è lo stesso di Groundswell, libro che a casa mia è andato in libreria senza passare dal comodino (ma per il quale ho pronta la recensione di Gianluca Diegoli).

Fonte: Steve Rubel’s Micropersuasion.

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Difficile leggere un trattato culturalmente più completo su un tema – se vogliamo – di settore come il marketing.

Ma forse è proprio questa la chiave di Societing: il marketing non è più una questione privata tra chi produce e chi acquista, ma – se riuscirà a rifondarsi, come auspicato da Fabris – coinvolgerà l’intera società, in uno scambio dove le merci fisiche sono soprattutto pretesti per comunicare. E la comunicazione, si sa, è ovunque.

L’impianto del libro è piuttosto vasto, e non nascondo che mi ha messo un po’ alla prova (parentesi di falsa modestia), ma credo di aver colto una completezza non indifferente, in particolare nell’inquadramento sociologico della società italiana, nell’affascinante analisi del postmoderno, nelle prospettive etiche della vera responsabilità sociale dell’impresa.

In particolare sull’Italia, mi ha colpito come ricorrano spesso, nel volume, i condizionamenti tipici delle due egemonie culturali nostrane: quella cattolica e quella comunista.

Due “chiese” che hanno sempre condiviso una visione radicalizzante e demonizzante verso consumi e mercato.

Peculiarità che non credo condividiamo con altri popoli, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, nelle cronache di tutti i giorni.

Peppone e Don Camillo, insomma, sembrerebbe essere la modernità italiana, sulla quale il postmoderno tenta un difficile (e ci credo!) innesto.

Comunque, le nuove dinamiche, spinte e ispirate dalle tecnologie – ma anche da nuovi, inattesi e umanissimi modi di condividere socialità – non sembrano attardarsi troppo su retaggi socioculturali di un secolo fa, e… peggio per chi non se ne accorge.

Il blog dell’autore non fa mistero di posizioni nette e visioni lucide, e fornisce insight interessanti al pari del libro, anche se con diversa profondità.

Societing – Il marketing nella società postmoderna mi ha fatto sentire come sui banchi dell’università (sui quali, peraltro, non mi sono mai seduto), a lezione da un professore curioso, ricco, stimolante, pragmatico, visionario e colto.

Il libro in una frase:

L’impresa sta ricevendo dalla società i segnali utili alla riformulazione completa del suo approccio al consumatore: 1. riconoscergli uno status di parità – 2. iniziare ad ascoltarlo – 3. scoprire come interessarlo e motivarlo a partecipare alla vita dell’impresa. Se non saprà ascoltare queste indicazioni, si ritroverà ben presto con il suo marketing in mano, inutile e inutilizzabile come un cerino bruciato.

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Ho scritto un libro, sulle Aziende con le Orecchie. E dieci email di presentazione, complete di book proposal, a dieci editori diversi.

Come in altri passaggi della mia vita, ci arrivo piuttosto impreparato e cerco di improvvisare, magari scimmiottando del talento.

Sono sempre arrivato da outsider in tutto, e in fondo mi è sempre andata bene. Io speriamo che me la cavo anche questa volta. Oggi ho coinvolto un po’ di persone, via mail e friendfeed, vediamo che consigli arrivano…

(Il libro sarà bloggato, in ogni caso, un pezzo per volta, per condividerlo strada facendo, e magari migliorarlo. Grazie in anticipo a chi avrà voglia di dirmi la sua).

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In altre parole, puoi prendere e riusarne i contenuti a tuo piacimento, purché ne citi la fonte. Un altro segnale molto forte di apertura da parte del nuovo presidente americano.

Qui il blog Change.gov, e qui la pagina sul copyright.

Fonte: ReadWriteWeb.

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Il primo LinkedIn group che ho aperto è per il coworking, si chiama Friends of Cowo (e siamo in 101), poi è venuto quello degli ex-borsisti all’estero di Intercultura (e l’altra settimana abbiamo fatto un bell’happy hour in Corso Magenta), infine c’è quello dedicato all’imparare facendo (Learn by Doing) che è nato per tutti quelli con il pallino di imparare di cntinuo qualcosa (un’idea nata con Web Marketing Garden). Mi piace un casino avere tutta questa gente intorno, mi è di stimolo e mi aiuta a portare avanti le mie pazzie.

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Da quando tutti (dopo il corriere anche il TG5, pare) ne parlano male mi è venuta voglia di guardare di più Facebook, che finora ho trascurato.

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