— oh my marketing!

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business sostenibile

Questo che vedete è Marco Castroni di Losanna.

E’ venuto a trovarmi in agenzia per vedere come facciamo coworking noi al Cowo.

Una delle cose più piacevoli che fa succedere il coworking è quella di incontrare gente.

Ok i coworkers, quello me lo aspettavo, ma di vedermi arrivare gente dalla Svizzera o da New York

Comunque, se qualcuno ha bisogno di un desk o di una sala riunioni a Losanna, Coworking Lemans è in procinto di aprire. In una città meravigliosa. E salutatemi Marco.

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Auto a libero utilizzo, paghi le ricariche.

(Il modello dei telefonini, per capirci).

Il progetto esiste e ne ha parlato Marco Montemagno all’Internet Show di venerdì scorso, al Teatro dell’Arte di Milano. Purtroppo mi è sfuggito il nome del progetto, chissà se qualcuno tra i presenti l’ha annotato. (Ecco, qui e qui, quello che ho trovato io in rete poi).

Ripeto: Auto a libero utilizzo, paghi le ricariche.

Stay tuned.

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Ho sempre ammirato e invidiato chi ha molti tavoli di lavoro, e ho anche avuto un esempio molto vicino per diversi anni.

Il bello di questo approccio è che, di solito, uno rafforza l’altro. (Il brutto è che si lavora il triplo, ma se hai passione non ti pesa, come dice Stephen King).

Autore satirico, pubblicitario e giornalista, per stare nell’esempio che dicevo, sono tre attività che si nutrono sicuramente l’una dell’altra, in un bel gioco di stimoli e collegamenti neuronali.

E noi che non siamo Pirella?

Monkey e Cowo sono le due scrivanie a cui mi siedo io tutti i giorni… per ora.

Stay tuned!

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Metti che sia tutto una gran bolla (non finanziaria, esistenziale), che stiamo qui a tirarci le pecore su Facebook mentre ci dimentichiamo i problemi veri…

Parole di Tim O’Reilly al Web 2.0 di New York di questi giorni:

Global warming. The U.S. losing its edge in science and technology. A growing income gap. “And what are the best and the brightest working on?” O’Reilly asked, displaying a slide of the popular Facebook application SuperPoke, which invites you to, among other things, “throw sheep” at your friends.

Luca Conti ha scritto un report in italiano del discorso di O’Reilly, cui ha partecipato anche Clay Shirky, autore di un libro secondo me splendido su questi temi.

Fonte: Twitter/Scobleizer.

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Coworking a Milano (qui).

(Il coworking è una vera figata – lo dice anche Repubblica! – se siete dei professionisti indipendenti stufi di lavorare da soli, ma non volete la menata di affittarvi un ufficio, dovreste fare un salto da noi).

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Aziende con le Orecchie, invece, è la directory delle aziende italiane che praticano il marketing dell’ascolto, cioè corporate blogs, social network ecc. (qui il manifesto).

L’aggiornamento è settimanale, le aziende recensite finora sono 81.

Poi c’è il wiki dei corporate bloggers italiani…

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E infine la mia agenzia, dove faccio il copywriter con la totale e splendida libertà che mi concedono i miei fantastici clienti 😉

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Mi sono trovato a valutare dei commenti non pertinenti su alcuni blog aziendali (post sulle banane, commento sulla cucina valdostana).

All’inizio mi sono seccato “guarda che imbranati, non sanno distinguere dove scrivere”…

Poi però ho cambiato idea. Se un consumatore scrive all’azienda, occorre ascoltarlo. Anche se va off-topic.

Dopotutto, è entrato in casa attraversando una soglia aperta, se quando apre bocca sbaglia discorso, beh, è sempre nostro ospite, no?

Ha ragione TSW quando dice:

Ogni conversazione è un bene prezioso.

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Kevin Kelly via Luca de Biase:

I prefer to think of the Long Tail as being a tail to a different animal. […] It is not the long tail of the Beast of Commercial Profits. Rather it is the long tail of the Dragon of Love. The love of creating, of making, of connecting, of unreasonable passion, or making a difference, or doing something that matters to ourselves, the love of connecting, giving, learning, producing, and sharing.

Per chi non l’avesse già letto, Economia della Felicità di De Biase secondo me è un bellissimo libro.

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Per noi del cowo oggi è un bel giorno: l’edizione milanese di Repubblica ci ha dedicato un bell’articolo (che non ho ancora letto, ho solo visto questa immagine online) completo di foto, profili personali e credo anche un’intervista al sottoscritto.

Il tutto con rimando in copertina. Mi piacerebbe postare un link all’articolo, ma non ho ancora capito se esiste. Nel frattempo… vado in edicola!

[UPDATE: ecco il link all’articolo completo, con foto e interviste ai coworker. Da non perdere, direi!]

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Young people are taking better advantage of social tools not because they know more useful things, but because they know fewer useless things.

Cioè i giovani se la cavano meglio perché hanno meno cazzate in testa. Infatti:

I’m old enough to know a lot of things just from life experience.
I know that newspapers are where you get political views and look for jobs.
I know music comes from stores.
I know that complicated things like encyclopedias and software are created by professionals.

In the last fifteen years I’ve had to unlearn every one of those things and a million others, because they have stopped being true.

Così dice Clay Shirky nel suo bel libro, dove ci spiega come

Le rivoluzioni non avvengono quando la società adotta nuove tecnologie, ma quando adotta nuovi comportamenti.

Altre chicche?

Every web page is a latent community.

When we change the way we communicate, we change society.

The professional outlook can become a disadvantage, preventing the professionals from understanding major changes to the structure of their profession.

We are used to a world where little things happen for love and big things happen for money. Love motivates people to bake a cake, money motivates people to make an encyclopedia. Now we can make big things for love.

All businesses are media businesses.

Il libro in una frase:

Sappiamo tutti che il mondo sta cambiando (in fondo non è una novità). La vera novità è che sta cambiando grazie ai nuovi modi di comunicare, che permettono nuovi modi di stare insieme. In loosely structured groups, operating without managerial direction and outside the profit motive.

Una vita più sostenibile, outside the profit motive.

Se lo vedo a Lambrate gli pago una birra, a zio Clay.

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Ottimo spunto di un amico:

Non so cosa aspetta la Mercedes a vendere la Smart con un voucher che ti permette di riconsegnarla nel week-end e usare una berlina per il sabato e la domenica.

Forse però questo non è rent-a-car, forse è solo marketing… o forse qualcosa di ancora più innovativo e avanzato: il buon senso.

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