— oh my marketing!

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Sviluppo logico del discorso iniziato qui, con il volume “Sicurezza in Rete“, riguardante l’uso del web da parte dei bambini, quest’altro libretto affronta un tema ancora più vicino alla vita dei bambini e ragazzi, quello di Facebook e compagnia.

Se il primo è l’abc, questo è… buona parte dell’alfabeto, e di sicuro, con l’esplosione dei social network, una parte di alfabeto che i ragazzi usano sempre più (ricordo che l’accesso a Facebook è riservato agli over 13, ma i bambini delle elementari già ne parlano, li ho sentiti).

Ancora una volta, scopriamo che la regola magica non c’è, che i figli bisogna seguirli da vicino e non lasciarli soli davanti al PC, né più ne meno di quanto sia il caso di lasciarli soli davanti alla Tv. (Con una differenza, che la Tv non ti chiede di accendere la webcam mentre ti togli la maglietta).

Alla trattazione generale del tema della prima parte – sempre in linguaggio agile, facile e gradevole – si affianca una seconda parte piuttosto nutrita dedicata alle domande e risposte, ben 43 quesiti svolti con competenza e buon senso.

Personalmente apprezzo molto questo tipo di approccio, che tende a mettersi nei panni di te che leggi.

Qualche esempio:

E’ vero che i social network possono dare dipendenza?

Ma che diritto ho di controllare mio figlio?

Che cosa posso fare per impedire che qualcuno inganni mio figlio con false identità?

Che cos’è il sexting?

Come posso capire che mio figlio è vittima di cyberbullismo, o che è un cyberbullo?

C’è molto da imparare, a leggere questo ottimo volumetto, di cui ringrazio la Biblioteca di Telefono Azzurro.

Il libro in una frase, come sempre:

Se pensate di sapere cos’è un social network, ricordate che può non essere la stessa cosa per i vostri figli. Vale la pena di fermarsi un attimo a pensarci. Questo libro può aiutare la vostra riflessione.

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Continua la serie di videopillole per chi sceglie la strada del web per promuovere il proprio libro, come cerco di fare io con “Un etto di marketing (E’ un etto e mezzo, lascio?)“.
In collaborazione con Alpha Test Editore.

Videopillola 5: Facebook (1′ 54″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=tbcoslOXwSE]

Videopillola 6: Video (2′ 29″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=RzsatcGFEVU]

Videopillola 7: Google Alerts (2′ 06″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=ZUDnZJgJGnA]

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Non chiedetemi a cosa serve, ancora non lo so. Però mi pareva che a inizio anno un minimo di sperimentazione ci potesse stare!

Nella relativa pagina su FB potete anche confermare che io sono io, in quanto autore di questo blog (pare che sia richiesto).

Grazie e buon 2009!

[UPDATE – Forse ho capito, quando raggiungo un certo numero di fans del blog e soprattutto vengo riconosciuto come autore del blog, i nuovo post dovrebbero comparire sulla mia pagina di FB. Non male direi!]

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Notizia appresa stasera: nell’agenzia pubblicitaria che ha creato, per un proprio cliente, un’applicazione per Facebook da oltre 500.000 adesioni è stato interdetto l’accesso al social network a tutti. Forte no?

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Metti che sia tutto una gran bolla (non finanziaria, esistenziale), che stiamo qui a tirarci le pecore su Facebook mentre ci dimentichiamo i problemi veri…

Parole di Tim O’Reilly al Web 2.0 di New York di questi giorni:

Global warming. The U.S. losing its edge in science and technology. A growing income gap. “And what are the best and the brightest working on?” O’Reilly asked, displaying a slide of the popular Facebook application SuperPoke, which invites you to, among other things, “throw sheep” at your friends.

Luca Conti ha scritto un report in italiano del discorso di O’Reilly, cui ha partecipato anche Clay Shirky, autore di un libro secondo me splendido su questi temi.

Fonte: Twitter/Scobleizer.

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Alla prima domanda risponde questo bel video qui sotto, in un minuto e mezzo o poco più (in inglese).

Alla seconda domanda, che sento ogni tanto, ci sono secondo me molte risposte, che si ricollegano al fatto che moltissime persone (e perché no, aziende) stanno cambiano abitudini, proprio grazie a realtà come Linkedin, MySpace, o Facebook… anche solo per curiosità, come fai a non gurdarci dentro?

Vantaggi e motivazioni, poi, li puoi scoprire o meno, ma la sana curiosità umana come può non portarti a cercare di capire cosa sta succedendo a così tanta gente, così all’improvviso?

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=6a_KF7TYKVc]

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Per dire: non ce la faccio a rispondere sempre a tutto quello che mi arriva.

Cioè, non che mi arrivino migliaia di richieste al giorno, ma – per le mie limitate possibilità fisico-mentali-logistico-temporali, diciamo che non riesco a onorare tutti gli inviti (molti ameni, taluni bizzarri, tutti graditi) che mi arrivano.

In fondo mi dispiace, perche è vero che Facebook è così, ma in fondo mi piacerebbe passarci più tempo. E però.

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Però!

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