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Fabio Zanet, titolare dell’azienda di ecommerce di cartucce, toner e consumabili per l’informatica Nextink, conclude la serie delle interviste pubblicate sul mio libro Un etto di marketing, tra poco in libreria.

L’aver dato voce a persone di validità indiscussa, ma non molto note nei “giri” del marketing è una delle cose che mi danno più soddisfazione del libro.

Ma lasciamo la parola alla visione – pragmatica e appassionata – di Fabio.

INTERVISTA A FABIO ZANET (NEXTINK).

Ti sei avvicinato al web per promuovere la tua azienda, o eri già un appassionato di informatica?

Sono un appassionato di informatica da sempre, quindi tutto ciò che ruota intorno a questo mondo suscita in qualche modo il mio interesse.

Non nascondo che da quando la mia azienda opera on-line attraverso il proprio e-commerce, osservo il mondo internet con occhio un po’ diverso da come lo vedevo prima.

In buona sostanza ora analizzo qualsiasi tipo di novità che il web propone con una doppia valenza: personale ed aziendale.

Quali sono i vantaggi (se ci sono) che hai riscontrato per la tua attività, in conseguenza al blog aziendale?

Da parecchio tempo seguo con una certa assiduità blog/siti/forum che si occupano di marketing.

Ovunque ho avuto modo di leggere (a volte anche fino alla nausea) che l’unico modo per aumentare gli accessi al proprio sito è quello di offrire contenuti di qualità.

Quale miglior modo di un blog per avvicinare un sempre maggior numero di utenti al mio negozio?
Sicuramente a posteriori posso dire di averne guadagnato in visibilità, ma non so quanta di questa visibilità si sia poi trasformata in vere e proprie vendite.

Fondamentalmente mi piaceva – e mi piace ancora oggi – pensare che il blog Nextink, possa essere diventato un punto di riferimento per una nicchia di utenti interessati alle notizie sul mondo della stampa.
Se questi lettori sono diventati, o diventeranno clienti Nextink, ancora meglio!

Utilizzi altri strumenti del “web sociale” (per esempio le reti sociali come Facebook, o i siti di condivisione come YouTube) per promuovere la tua azienda e i tuoi prodotti?

Come dicevo prima, sono molto attento a tutto quel che accade sul web, quindi Nextink non poteva non avere un account Twitter ed un gruppo su Facebook!

Penso che il fenomeno “social” sia molto interessante sotto molti punti di vista: il Viral Marketing permette di scatenare delle reazioni a catena che, con azioni commerciali più tradizionali, sarebbero davvero impensabili in tempi brevi.

Nextink propone prodotti legati all’informatica.

Alla luce della tua esperienza, ritieni che la rete sia più adatta a promuovere determinati prodotti rispetto ad altri?

In generale ritengo che l’acquisto on-line sarà la naturale evoluzione del commercio tradizionale.

Detto questo, è normale che ci siano particolari settori nei quali, per le attitudini informatiche dei potenziali acquirenti, è più facile riuscire a vendere certe tipologie di prodotti.

E’ ovvio che ci sono, e ci saranno sempre, tutta una serie di prodotti che sarà più difficile vendere on-line: penso ad esempio ad un quadro di valore, o ad un’automobile che il cliente preferisce magari “toccare con mano” o “provare” prima dell’acquisto.

In concreto, ti senti di affermare che la partecipazione alle conversazioni online ha un ritorno in termini di vendite, o si tratta di benefici indiretti?

Penso che siano vere entrambe le cose.

Probabilmente i benefici indiretti arrivano molto prima delle vendite ma, nel medio/lungo termine, come si suol dire, “il lavoro paga”!

In termini di tempo, la promozione dell’azienda sul web quanto ti porta via?

Sei tu l’unica persona coinvolta, o ti fai aiutare?

La promozione aziendale, sotto tutte le sue forme, mi porta via almeno il 50% della giornata lavorativa.

Da sempre sostengo che puoi essere molto competitivo, ma se il mondo non sa che esisti, tutta la tua bravura viene dispersa nel nulla.

Paradossalmente, un negozio mediocre con una comunicazione vincente, vende molto di più di un ottimo negozio che comunica in modo errato o insufficiente.

Mi occupo personalmente ed esclusivamente del marketing, con l’obiettivo di trovare sempre il miglior rapporto costi/benefici rispetto alle azioni commerciali che porto avanti ogni giorno.

Che percentuale del marketing di Nextink passa dal web?

Nel corso degli anni ho avuto modo di sperimentare praticamente tutti i principali canali di comunicazione: radio, TV locali, carta stampata, sponsorizzazioni di eventi e/o manifestazioni ed ovviamente il web.

Devo ammettere che i risultati che mi ha dato il web non li ho ottenuti con nessun altro canale “tradizionale”.

Del resto per un’azienda che opera esclusivamente online, ritengo che svolgere almeno il 75% della propria attività promozionale su internet, laddove “vive” il proprio target di riferimento, abbia un senso.

Almeno, questa è la mia personale esperienza.

Se il tuo più caro amico intraprendesse un’attività imprenditoriale e ti chiedesse un consiglio sul marketing, gli parleresti del “web sociale”?

Se sì, come?

Il primo consiglio che gli darei è quello di non utilizzare mai forme di comunicazione troppo “invadenti”.

Le nostre caselle e-mail sono sommerse dallo spam ed in genere da comunicazioni indesiderate, per cui la linea fra comunicazioni “utili” ed “inutili” è molto sottile.

Personalmente ritengo che tutti gli strumenti che il web mette a disposizione (incluso il social marketing) vadano usati nella maniera corretta.

Ogni strumento di comunicazione può trasformarsi in un vero e proprio boomerang se utilizzato nella maniera sbagliata, quindi in generale, se dovessi dare un suggerimento, consiglierei di utilizzare tutti gli strumenti che la comunicazione mette a disposizione, ma sempre e comunque con le dovute cautele.

Bloggare è divertente per te?

A certi livelli, l’attività di blogging è da considerarsi a tutti gli effetti un vero e proprio lavoro, un lavoro che richiede un elevato impegno, soprattutto in termini di tempo.

Anche le cose che a prima vista sembrano le più semplici, come ad esempio trovare degli spunti o delle notizie interessanti da comunicare ai propri lettori, se svolte giornalmente possono diventare un’attività gravosa.

Ciò non toglie che tutte le cose fatte con passione siano sempre e comunque divertenti… almeno… per quanto mi riguarda è così!

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria nel mese di febbraio. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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Questa settimana dedicherò le anteprime dal libro Un etto di marketing, alle 5 interviste che mi hanno gentilmente rilasciato questi signori:

Filippo Berto –  Berto Salotti (Meda, Milano)
Antonangelo “Dema” De Martini –  Dema srl (Lamporecchio, Pistoia)
Andrea GoriTrattoria Da Burde (Firenze)
Gianpaolo Paglia –  Azienda vitivinicola Poggio Argentiera (Alberese, Grosseto)
Fabio Zanet –  Nextink (Torino)

Pubblicate nella terza parte del libro (“Gli esempi in Italia”), queste chiacchierate sono raggruppate in un capitolo secondo me molto importante, intitolato:

“Casi di studio… della porta accanto, tra piccole aziende e trattorie. Le testimonianze dei protagonisti”
.

O davvero pensiamo che i casi di eccellenza da studiare siano sempre e solo Fiat e Barilla (che pure ci sono)?

INTERVISTA A FILIPPO BERTO (BERTO SALOTTI).

Come ti è venuta l’idea di spingere la tua azienda familiare del  settore arredamento con sede a Meda (Brianza), sulle strade del web?

Qual è stato il tuo primo approccio?

Hai avuto risultati subito?

Nel 2000 infatti la mia azienda si trovava ad un bivio, la produzione artigianale e il know-how di 30 anni non erano sufficienti, vista la nostra micro dimensione, ad affrontare le catene in franchising o i grandi del design.

Internet poteva quindi essere il punto di partenza per far conoscere le nostre produzioni fatte a mano e su misura ad un pubblico molto vasto.

Mi sono appassionato molto e non ho mai mollato.

L’idea è nata da mio padre undici anni fa.

Pensava fosse una cosa da fare, se ne parlava molto, e io all’inizio non ero tanto d’accordo (un passaggio generazionale invertito?).

Poi però realizzando il primo sito e vedendo dal contatore alcune timide visite, intuii che questo mezzo poteva farci conoscere.

Col senno di poi, e un occhio agli sviluppi del web sociale di questi anni, ripartiresti allo stesso modo?

In questi nove anni abbiamo accumulato molte conoscenze ed informazioni, non sarebbe possibile partire allo stesso modo, anche perché credo che il web sociale, per avere efficacia in termini di risultato di impresa, si debba basare su contenuti importanti e su solide basi di fiducia e reputazione, fattori che si costruiscono nel tempo.

Quali sono gli strumenti che usi di più per promuovere la tua azienda  via internet attualmente?

Blog, YouTube, Flickr, Twitter, Slideshare,  Friendfeed, Facebook… usi allo stesso modo tutto il web 2.0, oppure hai una presenza differenziata?

La promozione avviene acquisendo spazi on line, (payperclick e siti verticali) e attraverso marketing diretto sul nostro database.

La comunicazione avviene invece privilegiando il sito, il blog, Facebook, YouTube e Flickr.

Il cliente è multicanale, pertanto non è più sufficiente essere in prima pagina per determinate parole chiave per ottenere risultati.

E’ necessario quindi lavorare per rendere la comunicazione efficace sui mezzi dove in questo momento i nostri clienti amano navigare.

Se non è troppo complicato, ci puoi raccontare come hai maturato una  presenza così capillare in rete?

Oggi Berto Salotti è presente in alcune decine di migliaia di pagine.

Il metodo che abbiamo usato, per usare una similitudine, è paragonabile al desiderio profondo di farsi conoscere che si può avere nella vita reale, come ad esempio a scuola o con gli amici.

E’ un desiderio che ci ha portato a bussare a migliaia di porte online, presentandoci con il nostro prodotto, la nostra azienda e la nostra passione.

Curiosità: per uno che deve vendere un divano, quindi comfort,  piacevolezza tattile, proporzioni, colori… tutte cose che bisogno toccare con mano e vedere dal vivo, come può essere possibile  promozionare il prodotto – e magari venderlo – attraverso internet?

Inoltre, qual è il tuo approccio all’e-commerce?

Se non erro solo due prodotti  del vostro catalogo sono disponibili per la vendita online, puoi dirci  cosa c’è alla base di questa scelta?

Ti confesso che ogni volta che vediamo arrivare un ordine online ci stupiamo come la prima volta.

Vendere online un bene come l’arredamento non è facile, soprattutto in Italia, dove tutti siamo più legati al rapporto umano e alla relazione.

Esiste però anche in Italia un gruppo numeroso di persone evolute, che sono ben disposte all’acquisto online, anche per quanto riguarda il mio settore.

E’ necessario offrire loro una gamma di servizi di supporto molto importanti, dai video all’assistenza online, perché le loro aspettative non devono essere deluse, semmai superate.

Sono clienti che ci onorano di un alto tasso di fiducia , il valore oggi più prezioso.

Con il nuovo sito e la nuova piattaforma tecnologica, online da novembre avremo il 40% dei prodotti del catalogo vendibili online.

Domanda obbligatoria: Berto Salotti ha venduto di più grazie alla sua presenza in rete?

Berto Salotti, grazie alla sua presenza in rete, ha moltiplicato per 15 la sua quota di vendite al pubblico in 8 anni.

E’ un dato formidabile, in controtendenza rispetto al mercato sia italiano, sia europeo, sia di distretto.

Aggiungo un’ultima cosa, perché ti so molto bravo in campo  informatico: secondo te, oggi, occorre essere particolarmente preparati/fanatici della rete per riuscire ad attirare l’attenzione  sulla propria attività attraverso il web?

E’ vero, un pizzico di mania o meglio di pazzia è necessario: non sono poi molte le persone che amano passare le serate a lavorare sui propri siti per scalare le SERP!

Il risultato che abbiamo ottenuto è proporzionale all’impegno personale ma anche alla passione per il mondo di Internet e per la nostra produzione.

Credo che, oltre alle capacità tecniche o di marketing che si possano avere, l’ingrediente fondamentale per ottenere risultati sia proprio questo.

L’amore per il nostro mestiere di tappezzieri ma soprattutto la passione con la quale mio padre e mio zio insieme ai ragazzi della produzione hanno portato Berto Salotti ad essere riconosciuta, alla fine degli anni novanta, come azienda di riferimento per la qualità e il su misura, mi hanno spinto a trovare con tutte le forze una strada che potesse rendere merito a tutto il loro sacrificio e gli sforzi compiuti negli anni.

Internet per noi rappresenta questa strada.

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio 2010. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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