— oh my marketing!

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Vita Sostenibile

Facebook a pagamento, Twitter a pagamento, YouTube a pagamento… non credo succederà mai.

Invece, per chi gestisce una community Ning, sta accadendo ora.

Scade venerdì 20 agosto il termine per aderire a uno dei piani premium di questa ottima piattaforma, se non vuoi vedere scomparire la tua community.

Una scelta che ti mette davanti ad alcuni interessanti interrogativi.

  1. Quanto “vale” la tua community, ovvero: quanto sei disposto a spendere per mantenerla attiva?
  2. Come cambia il tuo atteggiamento verso la piattaforma, dal momento che ora metti mano al portafogli?
  3. Quale può essere il ritorno di questo piccolo investimento? E soprattutto: qual è l’unità di misura giusta per questo calcolo?

Mentre NomadWork – la community a tema coworking che gestisco dal 1° aprile 2009 – dà il benvenuto al membro n. 199 (Sarah da Brisbane, Australia), provo a formulare le mie rispostine.

  1. Domanda molto difficile, a cui non si può che rispondere in modo arbitrario. Intendo dire: la risposta dipende da fattori che vanno oltre una community di 200 persone, evidentemente ancora troppo piccola e sperimentale (o magari sufficientemente grande, ma non ancora integrata come potrebbe). Il valore della community in sé è altissimo se preso nel suo potenziale (è una delle più importanti su questo tema, e credo l’unica in Italia), ma limitato se valutato al suo livello di attività attuale. Quindi: i 19,95 $ al mese rappresentano un investimento da valorizzare… (vedi risposta n. 2).
  2. Cambia, non lo posso negare. Gli strumenti online sono tali e tanti che è sempre difficile organizzare una valida presenza web. L’aut-aut di Ning ha attratto la mia attenzione, premessa fondamentale per un maggior investimento di attenzione ed energia.
  3. Il ROI, il benedetto ROI. Qui devo fare una premessa: NomadWork fa riferimento a Cowo, un’attività che non mette il profitto al primo posto, bensì le relazioni. Detto questo, l’attenzione al lato economico è sempre presente, e anche questa voce di costo deve sottostare alla legge Cowo n. 1: la sostenibilità. Sostenibilità per chi affitta una scrivania, sostenibilità per noi che gestiamo il progetto. L’unità di misura per il calcolo di questo ROI? Non v’è dubbio: il valore delle relazioni che si creano (e ognuno dei membri sa qual è).

Concludo con qualche dato su NomadWork, aggiornato alla fatidica data del passaggio a premium: 199 membri da 18 paesi del mondo, 23 video, 310 foto.

E un bel paio di elenchi in home page, dedicati a chi lavora in coworking e a chi, invece, vorrebbe farlo ma è in attesa che apra uno spazio vicino.

(A proposito, non si può leggere Oh my marketing senza essere su NomadWork – vi aspetto qui tutti! Per gli utenti rimane gratis, naturalmente).

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La piattaforma per la creazione di social network Ning ospita diverse comunità dedicate al coworking, tra cui NomadWork, la community internazionale creata da noi di Cowo.

Si tratta di una delle più importanti, e questa è la prima ragione che mi spinge ad aderire alla “proposta obbligatoria” di Ning di passare a una delle opzioni premium (cioè a pagamento), a partire dal 20 agosto. Questo comporterà alcuni nuovi servizi – tra cui nuove possibilità di comunicazione sia pubblicitaria che virale, accesso a un centinaio di nuove applicazioni, design e indirizzo internet personalizzati – che mi auguro la renderanno ancora più interessante.

L’altra ragione è che Ning è stata fondata da una persona dal talento leggendario, quel Marc Andreessen che quotò in borsa il proprio motore di ricerca a 24 anni. Un progettino che si chiamava Netscape, da cui è nato un altro progettucolo chiamato Internet Explorer, sviluppato da un’aziendina chiamata Microsoft

[Attenzione: aderire a NomadWork è e rimane gratuito. Il costo dell’opzione premium è a carico di noi amministratori].
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Se hai un blog su WordPress.com ora puoi avere anche un “Twitterbottone”. Nice! 🙂

New Twitter “Tweet Button” For those of you who have been dreaming of an easier way for your readers to share your posts on Twitter, that day has come. We’re pleased to announce that we’ve added an official Tweet Button as an option for all WordPress.com blogs. How it works: When one of your readers hits the Tweet Button, they will be shown a popup that includes a shortened link to your post. Readers can add in a quick message, and then hit “Tweet” to send the post to thei … Read More

via WordPress.com News
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Io penso dovremmo pensarla così. Grazie Bono, grazie Saviano.
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[Photo credits + copyright]

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Chi ha figli sa cosa significa mettere la potenza della rete davanti a un bambino.

Per questo cerco di documentarmi su quali siano gli atteggiamenti più opportuni da tenere, dal punto di vista educativo. (Tempo fa chiesi anche dei pareri su Friendfeed, la conversazione è a metà di questa pagina).

Il libro, edito da Telefono Azzurro, è uscito da poco (marzo 2010) e fa parte di una collana che prevede 18 titoli. Tra i quattro volumi già in libreria, c’è anche “Social Network”.
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Ne avrò la forza?

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Continua la serie di videopillole per chi sceglie la strada del web per promuovere il proprio libro, come cerco di fare io con “Un etto di marketing (E’ un etto e mezzo, lascio?)“.
In collaborazione con Alpha Test Editore.

Videopillola 5: Facebook (1′ 54″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=tbcoslOXwSE]

Videopillola 6: Video (2′ 29″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=RzsatcGFEVU]

Videopillola 7: Google Alerts (2′ 06″).

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=ZUDnZJgJGnA]

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Secondo me: a far incontrare le persone.

Ed è così che mi muovo in rete, e – quando posso – fuori.

Purtroppo gli eventi a cui parteciperei volentieri sono sempre molti di più di quelli che la mia agenda mi permette…

Comunque sia, ecco dove mi piacerebbe replicare prossimamente quel fatto simpatico e un po’miracoloso del web che diventa occhi e mani e gente e caffè e (perché no) biglietti da visita:

  • domani 27 maggio a Milano: il Read and Drink, appuntamento cui sono affezionato perché la libreria che lo ospita è anche il posto dove ho festeggiato Un etto di marketing alla sua uscita, e poi Read and Drink è un’attività che porta avanti la mia agenzia, oltre che un piccolo “Facebook club“;
  • il 9-10 giugno a Milano: la terza edizione di Enterprise 2.0, dove si parla di web e aziende con speaker di livello internazionale (possibilità di partecipazione sia gratuita che a pagamento);
  • il 3 luglio a Venezia: il Veneziacamp 2010 promosso dal Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia, che fa parte del network Cowo (anche se il programma così esteso mi spaventa un po’).

See u there?

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Guardate che meraviglia il lavoro di Alessandro Gottardo, in arte Shout.

Questo giovane artista italiano già apprezzato a livelli internazionali sarà al Read and Drink del 27 maggio, per presentare il suo nuovo libro e… Read and Drink with us 😉

(E se non sapete cos’è il Read and Drink è ora di scoprirlo…)
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