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Tag "roberto ghislandi"

Ho iniziato in febbraio, ho finito 10 minuti fa, con un po’ di ritardo sulle ultime voci (Nerd 2.0, Neutralità della Rete, Postare e Packaging),  le 34 voci che il comitato scientifico di Treccani Editore mi ha affidato per il nuovo Dizionario di Informatica, ICT e Nuovi Media.

Chiudo quindi Dropbox e ringrazio Edoardo Fleischner,  Mauro Scaioni e Roberto Ghislandi per avermi dato un’incarico di quelli che la mamma ne va orgogliosa.

Certo che leggere la mia lista di vocaboli tutta di seguito dà l’idea di che razza di scimmia sono diventato…

  • advertising
  • age of conversation
  • barcamp
  • berners-lee tim
  • co-creation
  • coda lunga
  • corporate blogging
  • craig’s list
  • desmoblog
  • effetto virale
  • english cut
  • feed
  • flame
  • footer
  • freemium
  • gosin seth
  • liveblog
  • lulu
  • lurker
  • macleod hugh
  • mailbox
  • nerd 2.0
  • neutralità della rete
  • nielsen jakob
  • ohmynews
  • packaging
  • postare
  • punto informatico
  • reputation marketing
  • teaser
  • trip advisor
  • unique selling proposition
  • word of mouth
  • wordpress
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Quando chiudi Email Marketing di Roberto Ghislandi hai la sensazione di aver letto un vero trattato, di quelli belli, completi, onnicomprensivi.

Inoltre – scusa se è poco – sai tutto sull’email marketing.

Non capita spesso di incontrare opere così esaurienti e devo dire che la stima che già avevo per il suo autore, conosciuto frequentando un corso, è aumentata ancora dopo questa lettura.

Insomma, il supermanualone mi ha entusiasmato. Ora provo a spiegare perché.

Intanto, un libro così è il sogno di chiunque pratichi l’autoformazione (cioè di chi cerca di capire in prima persona, chi studia la notte, chi ci tiene a sapere bene le cose, anche se poi magari delega).

Perché ti spiega. Ti fa capire. Ti mette in condizione di fare un buon lavoro.

Di nuovo, scusa se è poco.

Poi, non si ferma ai tecnicismi. Software, conversioni, deliverability, opt-in e opt-out… il know-how tecnico c’è tutto, ma non è dominante.

Anzi, direi che non è per niente necessario capire e applicare la formula che definisce il tasso di rinnovo delle liste, pubblicata a pag. 124:

K = x (Na – Ne)/Ntot
dove
K = (Na – Ne)/(Na + Ne) se Na – Ne ≠ 0, altrimenti K = 1

perché l’ottimo Ghislandi permette di comprendere la materia anche al di là e al di sopra di tutto questo.

Last but not least, è un libro intriso di cultura della rete.

E’ forse questo il suo aspetto più interessante, non è un libro per maniaci ossessivi dell’email marketing (ci saranno… io da parte mia sono abbastanza un patito), ma un libro di web marketing, dove la comunicazione via mail è inquadrata nel contesto dei dialoghi in rete e delle innovazioni che le hanno via via consentite, dalla famosa iniziativa virale di Hotmail ai social network.

Il tutto in un quadro dove la coda lunga, Google e Tim O’Reilly stanno al loro giusto posto.

Tra le chicche, il link al video dei Monty Python che ha creato l’espressione Spam (lo ripubblico qui sotto perché è troppo bello), l’esame comparato e approfondito (14 pagine) dei software per email marketing, la lista dei 20 errori più comuni nelle comunicazioni email.

Per chiudere, tra i motivi che mi hanno fatto apprezzare il libro c’è anche l’aver “vissuto” il tema sulla mia pelle, prima di incontrare tutto questo know-how. E’ stato curioso verificare qualche ipotesi, valutare a posteriori il lavoro fatto, cercare di capire la teoria dopo… aver giocato con la pratica. Come copywriter e come imprenditore.

E qui non posso non ricordare che le mie email per Monkey Business sono entrate nei casi di studio trattati dal libro… e se un “grazie” all’autore è d’obbligo, spero che la gratitudine non abbia inficiato la mia lucidità di giudizio 🙂

Il libro in una frase:

Se guidate un’azienda, se fate marketing, se siete professionisti della comunicazione, soffermatevi a valutare l’importanza strategica di ogni singola email che scrivete. Se lo fate, vi ritroverete sicuramente a leggere questo libro, e con soddisfazione.

Il blog dell’autore si chiama Email caffè.

E adesso buon divertimento con i mitici Monty Python.

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=anwy2MPT5RE]

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Da quando ho l’agenzia, mi diletto di e-mail marketing, bersagliando con dolcezza un mio personalissimo database.

Per affinare quest’arte, mi sono iscritto a un seminario, dove ho avuto il piacere di incontrare Roberto Ghislandi.

Applicando i suoi insegnamenti e consigli, le mie e-mail hanno migliorato molto le loro performance.

Conto che la lettura del suo recente libro mi dia ancora più strumenti per questa difficile forma di comunicazione, così vicina al terribile rischio spam, eppure così pura nel suo legame con il linguaggio (se hai un cuore da copywriter, sapere che il subject può determinare o meno la lettura del tuo messaggio, quelle tre-quattro parole secche, eh).

Ultima nota: c’era anche Send, nella lista dei libri papabili sull’argomento, segnalato da Maria Luisa Carrada, ma a un primo – severissimo – esame, ho deciso che il Ghislandi batte gli americani. Evvai.

Qui il suo blog in tema: E-mail caffè.

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