Perché sono iscritto all’Adci.
Chiaccherando con un amico siamo andati in tema Art Directors Club. Lui, che è stato socio per un po’ poi non ha più rinnovato, mi ha chiesto le motivazioni di questa scelta.
Era un po’ che non ci pensavo, ma quello che avevo pensato ai tempi della prima iscrizione (circa 91-92) mi è sembrato valido ancora adesso.
Sono un socio Adci perché se fossi un architetto sarei socio dell’ordine degli architetti, se fossi un avvocato altrettanto eccetera.
Ho sempre pensato all’Art Directors Club come un ordine professionale, nel bene e nel male. Poi quello che vi succede può avere alterne fortune, può essere o meno condivisibile, puoi dirne peste e corna o batterti per farci qualcosa di buono, ma ritengo che una visione matura della professione implichi il far parte del gruppo dei tuoi pari.
[Penso sia stato il presidente della Canard, una volta, a dirmi: devi fare il pubblicitario come gli avvocati fanno gli avvocati, intendendo con lo stesso standing, lo stesso prestigio, la stessa autorevolezza, professionale e sociale. Io non so se ci sono riuscito, ma quella cosa mi è rimasta.]