Perché i bravi creativi non aprono più agenzie?
Mi è capitato di chiedermi perché gente del livello di Maestri, Toscana, Battaglia, Rozzi, Gitto, Rosselli, Porro e gli altri che non mi vengono in mente – insomma i più bravi creativi 40enni che abbiamo in pubblicità – non si aprono le loro agenzie.
Avranno rinunciato a entrare nella leggenda degli Armando Testa, Emanuele Pirella, Michele Goettsche, Pasquale Barbella, Marco Mignani, Fritz Tschirren, Maurizio d’Adda, Piero Vigorelli?
Per cosa poi?
Per l’ineffabile piacere di servire quei gentlemen di Martin Sorrell o Maurice Lévy? O per figurare orgogliosamente in organigrammi internazionali di 3.000 persone?
Speriamo non sia perché non credono più di tanto in questo mestiere, che sarebbe molto triste…