— oh my marketing!

iPhone day (e Cinquecento day).

Esce oggi negli USA (prima a New York mi pare) l’iPhone, acquistabile solo negli Applestore e nei negozi dell’unico gestore con il quale può essere utilizzato, l’AT&T.

Tra pochi giorni, il 4 luglio, uscirà qui in Italia invece la riedizione della mitica 500 Fiat.

Secondo me, nel giro di pochi giorni, i mercati vedranno la nascita di due prodotti di importanza epocale, nell’ideazione e realizzazione dei quali – pur con le rispettive differenze – il marketing ha giocato un ruolo assolutamente fondamentale.

A mio modesto parere, anzi, sono entrambi figli del marketing.

Il telefonino Apple perché uscito dalla testa di un uomo marketing, cioè il diointerra della Apple, Steve Jobs (non dimentichiamo che dei due company founders, Jobs e Wozniak, Jobs era il commerciale e Woz l’ingegnere), la citycar Fiat perché frutto della coraggiosa scelta della riedizione (vedi Mini e Newbeetle).

Nell’attesa di vedere come potremo usare noi l’iPhone quando arriverà in Europa in autunno quanto a gestori, licenze, navigabilità (le politiche Apple al riguardo della scelta dei partners sembrano essere, forse giustamente vista la portata dei loro prodotti, assolutamente dispotiche) vale la pena di ricordare che il telefono segue l’uscita dell’iPod, un altro “gadget”, irriso da alcuni,  che ha messo a soqquadro un settorino che si chiama industria discografica mondiale.

E il piatto, stavolta, è al rilancio. Come dice il Sole24ore di ieri, con l’i-Phone i settori economici che in queste ore si stanno guardando allo specchio con aria interrogativa sono ben tre: cinema, telefonia, computing.

E sì, perché con l’i-Phone si vedranno video e film (già acquistabili su iTunes negli USA), si telefonerà, e si navigherà su Internet (la musica non la citiamo perché è ovvio, il telefono è anche un iPod).

Inoltre, quello che è stato soprannominato l’uomo piu potente di Hollywood, anche se a Hollywood non ci va mai – parlo sempre di lui, del mitico Jobs – ha fatto in modo che proprio oggi venisse presentato il nuovo attesissimo film della Disney/Pixar, Ratatouille.

E comunque, la premiata ditta di marketing consulting Ries & Ries (gente che ha inventato il concetto di posizionamento, per dire) ritiene che sarà un flop.

Forse anche per questo sono 92 milioni le pagine web che parlano dell’iPhone (92 milioni e una, ora).

Anche la 500 è già un bel caso, imho, per diverse ragioni.

Intanto è l’auto che dovrebbe segnare il rilancio Fiat in modo ormai incontrovertibile (se ho capito bene, la Grande Punto ha risanato i conti, la 500 dovrebbe permettere di guardare finalmente alle strategie future), poi è un passo mai sperimentato prima qui da noi, e poco anche altrove (appunto la newbeetle negli USA e la mini in EU), quello della riedizione.

Poi, il fatto che venga da Fiat un’azienda poco tempo fa sull’orlo del baratro, è una cosa che mi entusiasma. Dimostra come nulla sia veramente scritto, e che perfino le corporations possono essere prese in mano e rivoltate come calzini, se chi le comanda ha gli attributi per farlo, e farlo fare.

E nel caso della rinascita della Fiat il marketing è stato, insieme al prodotto (guarda che caso!) al centro della scena. Da pubblicitario mi fa particolrmente piacere che il colosso di Torino abbia saputo abbracciare anche forme innovative di comunicazione, quali il blog quelli che bravo e l’articolata strategia internet alla base del sito 500wantsyou.it, dimostrando anche su questo fronte una vitalità che non molti immaginavano, qualche mese fa.

Infine, fa pensare (bene, secondo me), che questi due eccezionali prodotti siano, in ultima analisi, riconducibili a due persone, senza cui non sarebbero mai nati: Steve Jobs e Sergio Marchionne.

Per chi si fosse dimenticato che le aziende sono fatte di persone.