Chi fa il tifo per la 500? Io.
I pubblicitari dicono che lo spot è un’occasione persa.
I blogger si lamentano che il lancio è stato troppo opulento, che la macchina non ha il gpl, che c’era Veltroni.
Pare che in tutta la blogosfera non ci sia un solo commento positivo sulla 500 lanciata l’altro giorno a Torino [e venduta in 25.000 esemplari prima che arrivasse nei concessionari].
Possibile che, in tutto questo, nessuno rilevi che se la Fiat esce dal pantano una volta per tutte, magari i nostri figli avranno qualche chance di non finire a lavorare per una multinazionale cinese?
Mi spiego meglio. Forse, dopo essersi sputtanati allegramente l’elettronica, il tessile, l’alimentare, la telefonia, le autostrade, i treni, la compagnia aerea di bandiera e non so cos’altro, abbiamo non so come in Italia uno che riesce a salvarci il didietro in un settore strategico dell’economia mondiale, l’auto. Lancia un prodotto che si vende come il pane (realizzato in 18 mesi, la metà del tempo mediamente necessario per un nuovo modello) con una kermesse che pare l’inaugurazione di un’olimpiade. Dichiara anche di voler portare la Fiat al top mondiale della produzione automobilistica.
E tutto quello che si legge in rete sono dubbi circa la scelta dello spot o battute sull’auto di Homer Simpson?
E poi ci lamentiamo che non vinciamo premi a Cannes perché manca il sistema.
A me pare questo, il sistema che manca. L’incapacità di fare il tifo per noi.
Mi viene in mente Nanni Moretti quando dice: ve lo meritate, Alberto Sordi.
Fonti: minimarketing, Marketing usabile.