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Vita Sostenibile

Siccome non ho mai conosciuto direttamente alcuni di voi, per riconoscermi posto una mia foto:

A parte gli scherzi, è una roba importante, finalizzata a estendere il più possibile il diritto all’istruzione primaria (sono 72 milioni i bambini al mondo che non possono andare a scuola).

Qui i dettagli sulla campagna e sul come sostenerla, anche con il passaparola sul web. Se potete, fate qualcosa. Grazie.

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Sarà perché c’è Giuliano Noci, che mi piace sempre sentire, o perché il tema mi pare di rilievo, domani pomeriggio – se ce la faccio – vorrei fare il live blog di questo incontro:

ECONOMIA E FINANZA MONDIALE:
QUALE FUTURO?
Riflessioni sugli effetti del “mese terribile”

Con l’intervento del governo statunitense su “fannie e freddie” dell’8 settembre è iniziato un “mese terribile”, che ha visto il tracollo di alcune delle principali realtà finanziarie mondiali e che ha creato un clima di crescente incertezza sul nostro futuro.

Sette docenti del Politecnico e del MIP fanno il punto sulla situazione e sulle prospettive: come potrà cambiare il sistema finanziario nei suoi meccanismi e nei suoi protagonisti, come potranno cambiare le regole del gioco, quali saranno i nuovi ruoli delle banche centrali e degli stati, quali le possibili ricadute sull’economia reale e su quella italiana in particolare, quali i riflessi sui rapporti tra le aree tradizionalmente ricche e le aree in crescita (BRIC e paesi produttori di petrolio in primo luogo).

Parleranno Umberto Bertelè, Marco Giorgino, Sergio Mariotti, Giuliano Noci, Stefano Preda, Fabio Sdogati e Gianluca Spina.

(E grazie al Politecnico per avermi invitato).

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Questo che vedete è Marco Castroni di Losanna.

E’ venuto a trovarmi in agenzia per vedere come facciamo coworking noi al Cowo.

Una delle cose più piacevoli che fa succedere il coworking è quella di incontrare gente.

Ok i coworkers, quello me lo aspettavo, ma di vedermi arrivare gente dalla Svizzera o da New York

Comunque, se qualcuno ha bisogno di un desk o di una sala riunioni a Losanna, Coworking Lemans è in procinto di aprire. In una città meravigliosa. E salutatemi Marco.

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Auto a libero utilizzo, paghi le ricariche.

(Il modello dei telefonini, per capirci).

Il progetto esiste e ne ha parlato Marco Montemagno all’Internet Show di venerdì scorso, al Teatro dell’Arte di Milano. Purtroppo mi è sfuggito il nome del progetto, chissà se qualcuno tra i presenti l’ha annotato. (Ecco, qui e qui, quello che ho trovato io in rete poi).

Ripeto: Auto a libero utilizzo, paghi le ricariche.

Stay tuned.

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Ho sempre ammirato e invidiato chi ha molti tavoli di lavoro, e ho anche avuto un esempio molto vicino per diversi anni.

Il bello di questo approccio è che, di solito, uno rafforza l’altro. (Il brutto è che si lavora il triplo, ma se hai passione non ti pesa, come dice Stephen King).

Autore satirico, pubblicitario e giornalista, per stare nell’esempio che dicevo, sono tre attività che si nutrono sicuramente l’una dell’altra, in un bel gioco di stimoli e collegamenti neuronali.

E noi che non siamo Pirella?

Monkey e Cowo sono le due scrivanie a cui mi siedo io tutti i giorni… per ora.

Stay tuned!

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[Foto di Ale Romiti, Milano tel +39 02 58307806 cell +39 338 6559837].

Questa foto del semprevostro partecipa alla campagna Terre des Hommes “Obiettivo scuola” per il diritto all’istruzione.

Sono ben 72 milioni i bambini cui è negata ogni possibilità di una istruzione scolastica.

Chi può fare una donazione a favore di questo progetto (e vuole vedere le foto di tutti i blogger che hanno aderito) per favore clicchi qui.

Per sottoscrivere la petizione al governo, invece, qui.

Inoltre, qualche idea per aiutare a dare visibilità a questa importante campagna:

– posta sul tuo blog o dove vuoi tu su internet la notizia di questa campagna, linkando la pagina con la donazione (http://tinyurl.com/3zlv2e)

– posta sul tuo blog o su flickr una tua foto al banco di scuola, magari di quando eri bambino, se ce l’hai (io la sto cercando, ne ho una di quand’ero in 2a elementare… appena la trovo la pubblico)

– qualunque modo ti venga in mente di diffondere il messaggio (esempio, che faremo noi da domani in agenzia [sono 100 mail al giorno come minimo]: inserire sotto la firma email il messaggio “aiuta 72 milioni di bambini ad andare a scuola, clicca su http://tinyurl.com/3zlv2e“)

Importante: inserisci sempre il tag “Bloggerpresente”.

Presto Venerdì 17 ottobre dalle ore 19:00, a Milano, alle Biciclette di Corso Genova angolo via Torti, ci sarà la serata dedicata alla campagna, in cui le foto verranno vendute al miglior offerente a beneficio di TdH, e ci sarà la possibilità, per tutti i presenti, di avere un ritratto al banco di scuola, grazie alla disponibilità di Ale Romiti, fotografo della campagna.

La scuola è il futuro, non solo dei bambini ma del mondo. Grazie!

Links:
il blog di Terres des Hommes
il blog di Paolo Ferrrara, responsabile comunicazione di Terres des Hommes

Questo lo spot di Terres des Hommes sulla campagna scuola (lo speaker mi sembra proprio Luciana Littizzetto, sarà lei?).

[youtube=http://it.youtube.com/watch?v=dFioO8dJQ0E]

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Mentre mi organizzo per andare – insieme ad altri padri di famiglia – a tinteggiare la scuola elementare frequentata da mio figlio, onde restituire (gratis) un minimo di decoro agli ambienti degradati e sporchi dove i bambini del mio quartiere imparano e dei buoni insegnanti insegnano, in una delle più ricche città della settima potenza economica mondiale, ricevo queste righe, e volentieri le ripropongo.

Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata.

Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. le scuole del suo partito, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di stato.
E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta.
Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.
Questo è il punto.
Dare alle scuole private denaro pubblico.

(Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III° Congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, Roma, 11 febbraio 1950).

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Non mi ricordo più chi mi ha consigliato Il punto critico di Malcolm Gladwell. Però mi attrae molto, con quel suo

I grandi effetti dei piccoli cambiamenti.

Un libro del 2000. Qui il sito dell’autore e qui il suo blog.

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Metti che sia tutto una gran bolla (non finanziaria, esistenziale), che stiamo qui a tirarci le pecore su Facebook mentre ci dimentichiamo i problemi veri…

Parole di Tim O’Reilly al Web 2.0 di New York di questi giorni:

Global warming. The U.S. losing its edge in science and technology. A growing income gap. “And what are the best and the brightest working on?” O’Reilly asked, displaying a slide of the popular Facebook application SuperPoke, which invites you to, among other things, “throw sheep” at your friends.

Luca Conti ha scritto un report in italiano del discorso di O’Reilly, cui ha partecipato anche Clay Shirky, autore di un libro secondo me splendido su questi temi.

Fonte: Twitter/Scobleizer.

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Dieci minuti di buio, tutti insieme, ci proviamo? Stasera dalla 21.50 alle 22.00.

Non so da chi sia nata questa iniziativa (a me è arrivata via mail) ma mi sembra difficile non condividerla, e invece molto affascinante provarci.

Ecco il testo che è arrivato a me:

Blackout mondiale: il 17 settembre 2008 dalle 21.50 alle 22.00.
Proponiamo di spegnere tutte le luci e gli apparecchi elettronici affinché il nostro pianeta possa ‘respirare’.
Se ci sarà una risposta collettiva l’energia risparmiata sarà moltissima.
Solo dieci minuti e vedremo cosa succede.
Potrebbe essere l’inizio di qualcosa.
Stiamo 10 minuti nell’oscurità, prendiamo una candela e semplicemente fermiamoci a guardarla mentre il nostro pianeta respira.
Ricordate che l’unione fa la forza e internet ha molta influenza, può essere qualcosa di veramente grande
“.

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