— oh my marketing!

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comunicare online

La prefazione di Un etto di marketing porta la firma di Nicola Zago, il cui lavoro quotidiano in rete con Design Conversations (oltre a tutto il resto che fa in azienda e non solo) è ampiamente riconosciuto e apprezzato.

PREFAZIONE.

Le aziende all’improvviso si scoprono dotate di organi dei quali non si erano mai accorte.
E allora via a presidiare le piazze virtuali fatte di discussioni, voti, recensioni su questo o quel prodotto e servizio.

Questi luoghi virtuali di condivisione delle esperienze non esistono però soltanto da quando l’azienda ha riscoperto le orecchie, ma da molto prima.

Un iceberg si presenta davanti al “responsabile dell’ascolto” , una nuova figura che presidia la Rete tentando di classificare e catalogare ogni spunto, ogni discussione e traccia nel web sui marchi per i quali è stato mandato in prima linea.

E’ il nuovo marketing, fluido e senza le divisioni che ci siamo creati: l’impresa e il consumatore, le vendite e il marketing, il business to business e quello to consumer si fondono nel nome di un’esperienza – il consumo – dal valore emotivo cresciuto esponenzialmente nel tempo.

Per le aziende è il tempo di distogliere lo sguardo dal dito e cominciare a guardare la luna.

Cominciando a presidiare l’intera sfera di attinenza semantica dei loro prodotti, si accorgeranno presto che in realtà non hanno mai prodotto biscotti, ma tiramisù; non hanno mai venduto automobili ma offerto mobilità all’essere umano.

Solo allargando il punto di vista capiranno il nuovo consumatore e sapranno offrirgli quello che cerca: coinvolgimento, partecipazione, condivisione, senso.

Perchè nella Rete non esiste più una via per parlare a compartimenti stagni.
La conversazione prende il sopravvento su tutto e su tutti, e alla fine tanto vale lasciarsi coinvolgere e prenderne parte, con le armi della coerenza e della lealtà.
Perchè la reputazione è ciò che rimane del nostro passaggio in rete come consumatori, professionisti, imprenditori.

Siamo solo all’inizio di una rivoluzione complessa. Non nelle tecnologie, ma nei comportamenti e nelle interazioni sociali.

Questo libro ci mostra come i percorsi per arrivare a questa consapevolezza sono uno diverso dall’altro, uno per ogni azienda che intraprende consapevolmente la strada del cambiamento.

Nicola Zago
Marketing Manager
Lago Spa

(Dite la verità, non vorreste anche voi un direttore marketing che scrive così bene?)

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio 2010. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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Verso la fine della correzione bozze di Un etto di marketing, alla casa editrice mi suggeriscono di fare un indice analitico.

Dicono che denota la qualità di un libro. Pensandoci, secondo me denota anche… la qualità della casa editrice (grazie, Alpha Test!).

(Evidenzio le voci già pubblicate).

AGCOM, Aggregatore, Aggregatore sociale, Alert, Amazon, Anderson Chris, Andreesen Marc, Anobii, Apple, Arc Leo Burnett, Ascolto, Atac Roma, Atacmobile, Atom, Auditel, Aziende con le Orecchie, Barilla, Becchio Enrico, Berardi Barbara, Berto Filippo, Berto salotti, Bespoke, BlackBerry Storm, Blog, Blogger.com, Bloglines, Blogosfera, Boaretto Andrea, Bugs Tv, Burde, Business Blog (libro), Business Week, Camisani Calzolari Marco, Candiani Silvia, Carrefour, Ceo blog, Cluetrain Manifesto, Cnn, Coca-Cola, Co-creation, Coda Lunga, Coin, Comix, Community, Comunicato stampa, Concorrenza, Condivisione libera e gratuita, Controllo (perdita del), Conversazione, Convinzione, Corigliano Fabrizio, Corporate Weblog Manifesto, Creative Commons, Crippa Manuela, Critiche, Crowdsourcing, Cumbo Valeria, Del.icio.us, Del Torchio Gabriele, Dema, De Martini Antonangelo, De Meo Luca, Design Conversations, Desmoblog, Diegoli Gianluca, Digital Devide, Digital pr, Dimensione Legno, Ducati, Duilio Andrea, eBay, Edelman, Electrolux, Embed, English Cut, Enterprise 2.0, Ernesto Meda, Evangelista, Facebook, Facebook (applicazioni), Fake, Febal, Feed, Feedback, Feed Reader, Ferrari, Ferri Andrea, Fiat, Fiducia, File sharing, Firefox, Flickr, Folksonomia, Forrester Research, Free (libro), Free Knowledge, Freemium, Friendfeed, Friends, Friends Compatibility, Gapingvoid, Galetto Fabio, Gates Bill, General Motors, Girl Geek Dinner, Gladwell Malcom, Global Microbrand, Glocal, Godin Seth, Google, Google Reader, Gori Andrea, Guinness dei Primati, Hagakure, Hayden Nicky, Heaton Gavin, House-swapping, Human Resources, Hunt Tara, IBM, Inglesina, Innovazione, Intensedebate, Investimento (denaro, tempo, energia), iPhone, Israel Shel, Jaiku, Jarvis Jeff, Johnson Steven B., Kettydo, Kotler Philip, Kriptonite, La Cucina Italiana, Lago, Lago sales community, La Mucca di Schroedinger, La Stampa, Lego, Levine Rick, Liberi per Natura, Lifestreaming, Linguaggio informale, Linkare linkare linkare, Linkedin, Liveblog, Locke Christopher, Lutz Bob, MacLeod Hugh, Mahon Thomas, Marketing dell’Ascolto, Marketing dell’Ascolto (Manifesto del), Marketing Reloaded, Massarotto Marco, Max Mara, Mentos, Mercedes-Benz Italia, Metriche, Microblogging, Microsoft, Milanin, Minimarketing, Minoli Federico, MIT, Mobile marketing, Moder Pepe, Monty Python, Morici Giuseppe, Mosaico Arredamenti, Motori di ricerca, Movable Type, MSN, Mulino Bianco, Mullenweg Matt, MySpace, Naked Conversations, Napster, Nannini Gianna, Netflix, Netscape, Netvibes, Networking, Nextink, Ning, Noci Giuliano, Nome del blog, Nutellaville, Obama Barack, Ollino Paolo, Online reputation, Open source, Osservatorio Multicanalità, Paglia Gianpaolo, Pantaleo Luana, Partecipazione, Passaparola, Passaparola negativo, Pazienza, Peer-to-Peer, Perché, Permanenza delle conversazioni in rete, Permission marketing, Perosino Giovanni, Perrier Eugenio, Persona, Peters Tom, Pini Fabrizio Maria, Pinkstop, Plantulli Domenico, Poggio Argentiera, Potenza Massimo, Plurk, Pownce, Pronin Emily, Proximity marketing, Pubblicità nell’era del marketing dell’ascolto, Quelli che Bravo, Radio 105, Referrals, Rex, Reputazione online, personale e aziendale, Rice Jennifer, Roberts Kevin (KR Connect), Rodriguez Evelyn, ROI, Romeo Gianfranco, Rosen Emanuel, Rossetti Andrea, Rovekamp Frank, RSS, Rubel Steve, Saatchi and Saatchi, Salesforce, Schwartz Jonathan, School of Management del Politecnico di Milano, Scoble Robert, Searls Doc, Sem-Seo, Share, Shift, Shirky Clay, Skype, Slideshare, SMS, Social lending, Social media news, Societing, Spam, SROI (Social Return of Investment), Starbucks, Stephenson Frank, State of the Blogosphere, Stickiness, Stone Biz, Stoner Casey, Stormhoek, Streaming, Stumbleupon, Sun Microsystems, Tag, Tapscott Don, Technogym, Technorati, Tempestività, Time, Tombolini Antonio, Tono di voce, Torvalds Linus, Trasparenza, TSW, Tui Viaggi, Twitter, Typepad, Ubiquity, Unomattina, User-Generated Content, Virale, Virtual workspace, Vodafone, Vodafone Station, VoIP, Volagratis, Wal-Mart, Wal-Marting Across America, Wegner Daniel, Weinberger David, Wheels eBay, Wiki, Wikinomics, Wikipedia, Williams Anthony D., Williams Evan, Wilson Fred, Windows Live Spaces, Wired, WordPress, Xing, Yahoo, YouTube, Zago Nicola, Zanet Fabio, Zonin, Zopa, Zuckerberg Marc.

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio 2010. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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Dopo La Coda Lunga, non si può trascurare Chris Anderson e il suo recente Gratis. Checché ne dica il critico autore de Il punto critico, Malcom Gladwell.

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Avevo scritto:

Non che ci creda (il titolo di questo libro fa già pensare che il marketing sia qualcosa che si risolve semplicemente con l’uso di qualcos’altro), però sono convinto che bisogna sempre cercare di informarsi prima di parlare.

Devo dire che, dopo essermi informato, non ho cambiato idea.

Va detto però – a difesa del libro – che è stato reso improvvisamente obsoleto dall’aggiornamento della piattaforma Facebook, che è avvenuto in marzo.

Il passaggio – importantissimo per le aziende – alle pagine pubbliche equivalenti a quelle personali, cioè con la possibilità di inserire status, commenti, ospitare post di altri, e fare le cose che tutti sappiamo, è infatti iniziata a marzo 2009. Allo stesso modo non c’era ancora Facebook Connect (di cui si è parlato anche al Facebook Garage di aprile).

Il che fa molto riflettere sulla longevità di volumi come questo, a mio parere più operativi che strategici: il libro era stato ristampato da pochi mesi.

Il libro in una frase:

Se volete sapere com’era facebook due anni fa, nella visione di un immobiliarista web-oriented, prego!

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Sono curioso (e un tantino ansioso, perché negarlo) di vedere com’è! Intanto, sul sito di Invertising, dedicato all’inversione di marcia dell’advertising, si può scaricarne un capitolo. In bocca al lupo, Paolo!

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=CYab2AgXpbc]

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Ho letto su “Gratis” di Chris Anderson (capitolo “Il trionfo del media model”) che il venture capitalist e blogger americano Fred Wilson ha affermato (cito a memoria, mi scuso per eventuali imprecisioni):

Ogni business plan dovrebbe contenere un aspetto mediatico
Gran parte delle applicazioni web saranno monetizzate con qualche tipo di media model.


La prendo come consiglio personale per l’iniziativa CowoLinks, il programma di pubblicità sui siti Cowo, e pazienza se deluderemo mr. Wilson con dei banner, visto che la citazione continua così:

Non pensate ai banner, pensate a tutti i modi in cui un pubblico che presta attenzione al vostro servizio può essere sovvenzionato da aziende o persone che vogliono un po’ di quell’attenzione.

(Cowo, per chi non lo sapesse, è un’iniziativa sperimentale di spazi di lavoro condivisi, un progetto molto Venture e per nulla Capital…)

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Proseguo nella pubblicazione in anteprima di alcune parti del libro, come già fatto.

Colgo l’occasione di essere stato citato tra i top blog (!) di marketing da Wikio per allacciarmi a un tema legato a classifiche e misurazioni, in particolare in rapporto al ROI – Ritorno d’Investimento sui social network. (A proposito: le classifiche non contanto niente, finché non ci entri 😉


Sviluppato nell’ambito delle iniziative umanitarie, l’approccio SROI al tema del ritorno dell’investimento identifica tecniche e metodologie per assegnare valore finanziario e di mercato al’impatto ottenuto a fronte di determinate iniziative, non misurabili con gli abituali strumenti.

Lo studio del Social Return Of Investment si rende necessario per la misurazione, in termini congrui con il mercato (quindi finanziari), di azioni il cui valore non è riconducibile a logiche di mercato.

Tipica applicazione dello SROI è il metodo “Development Ratings”, nato in Gran Bretagna nel 2006 e usato per valutare l’efficacia delle organizzazioni umanitarie nei paesi in via di sviluppo.

Alcune fonti [tra cui Maurizio Goetz/Marketing Usabile nel suo post dell’11 dicembre 2009] riportano che i metodi SROI iniziano ad essere considerati anche nelle aziende, in rapporto ai social media.

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio 2010. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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Dall’amico del Cowo e nomad worker Gianluca Arnesano di FrozenFrogs, ricevo e pubblico volentieri questo lavoro sull’Engagment Rate (E.R.) di Facebook per le marche.
[slideshare id=2419022&doc=smer-091104043531-phpapp02]

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Sì ma, dove si fanno i soldi?

Per sapere come rispondere a questa difficilissima domanda immancabilmente presente in tutte le riunioni dove si inizia a parlare di strategie di marketing 2.0, mi sono preso questo libro di Amy Shuen.

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