Agosto obbligatorio.
Ho sempre visto l’agosto italiano come un nemico.
Un tiranno, uno che mi faceva chiudere anche se volevo aprire, partire anche se volevo arrivare, insomma un intruso violento e dispotico, e anche volgarotto.
Però, quando penso che i giapponesi hanno una sola settimana (che passano a riposare), gli americani lasciamo perdere e – in genere – il resto del mondo non ha un momento di vacanza istituzionalizzato come il ferragosto nostrano, mi viene il dubbio che sia un’altra genialata di quei bastardi degli italiani, che riescono a cucinarsi la miglior qualità di vita al mondo con gli ingredienti (sociali, economici, politici) che si ritrovano.
Magari il mio era solo antagonismo da quattro soldi, magari ferragosto è un mio amico, e mi vuole bene in silenzio.
Adesso mi metto le infradito e provo a dirgli qualcosa.
Buone vacanze!