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La pagina in anteprima di oggi, tratta da Un etto di marketing, riporta l’intervista all’imprenditore Antonangelo De Martini (conosciuto in rete anche come Dema).

Dema, persona di grande cultura informatica, non risparmia alcune note di scetticismo rispetto alle possibilità del marketing dell’ascolto.

INTERVISTA AD ANTONANGELO DEMARTINI (DEMA).

Perché hai iniziato a bloggare per la tua azienda?
Come mai non avete scelto la via del sito tradizionale?

Tutto accadde quando il nostro provider di hosting in America fallì nell’aprile del 2006.

All’epoca il sito aziendale era su Drupal articolato quasi come un blog, ma con molte altre sezioni di utilità come le liste di spedizioni ai clienti, le gallerie fotografiche del campionario etc etc.

Riportato tutto a zero, vista la mancanza di backup ho deciso di aprire un blog su WordPress.com e spostare il dominio demaitalia.com verso la nuova piattaforma.

Direi quindi che non c’è stata una decisione ragionata in termini di visibilità piuttosto che di relazione diretta con il cliente, ma una ragione puramente tecnica.

Apparentemente, il prodotto della tua azienda (infradito, pantofole e ciabatte, giusto?) non sembra essere ricco di spunti per la conversazione.
E’ stato mai per te un problema?

Il problema del coinvolgimento nella conversazione in un settore come il mio credo sia comune a tutti i corporate blog.

Fino a che punto una persona si puo’ sentire legata ad una azienda , anche se questa ha deciso di stare ad ascoltarti?

Francamente avrei auspicato che i primi utilizzatori di blog.demaitalia.com fossero i miei distributori piuttosto che gli end-user ma al momento nessuno usa il blog per commentare e farsi coinvolgere nella conversazione.

Credo che alla base di tutto questo ci sia anche una mia responsabilità, forse dovuta al fatto che non riesco a coinvolgere chi legge.

Tra le piattaforme che utilizzi per la tua azienda ci sono Flickr (condivisione di foto) e Getsatisfacition.com (servizio clienti online, gestito da un service esterno).
Cosa puoi dirci di queste scelte?

Circa un anno fa Pietro e Silvia (googlisti.com) mi domandarono come concepissi l’uso di Flickr come vetrina per il mio campionario e se non usassi impropriamente uno strumento che è nato per la condivisione del lifestream visivo.

Risposi che non avevo aperto un photostream specifico per i campionari di Dema ma avevo integrato le foto del campionario a quelle delle mie vacanze e della mia vita.

La mia vita è il mio tempo libero e il mio lavoro, e dentro il mio Flickr ci sta tutto dentro.

Getsatisfaction.com l’ho scoperto solo un paio di mesi fa, sperimentando l’integrazione di Intensedebate con WordPress.

Lo trovo uno strumento fantastico. Un customer care evoluto e soprattutto trasparente che secondo me dovrebbero adottare tutte le aziende in rete.
Per ora purtroppo è solo in inglese e questo non aiuta, soprattutto perché ha moltissime funzioni che possono disorientare gli utilizzatori meno esperti.

Attenzione: è uno strumento che possono usare solo le aziende che hanno deciso di mettersi in gioco con la rete. Non si possono moderare i commenti scomodi!

E Twitter?

Twitter è fantastico. C’è un piccolissimo problema: per essere efficace hai bisogno di followers e a meno che tu non sia una celebrity è difficile raggiungere una massa critica adeguata.

Tuttavia lo strumento Twitter search, che sempre più persone stanno usando, puo’ fare arrivare traffico al tuo sito e generare un qualche interesse.

Hai mai fatto una seria valutazione economica dell’attività legata al blog, in termini di ritorno dell’investimento?

Sono cose da analisti della Luiss il ROI e tutte le altre menate.

Le PMI sono ancora focalizzate unicamente al loro core business. Francamente non ci si spinge così nel profondo.

A tuo parere, occorre essere appassionati di internet e/o di informatica per avvicinarsi a questi approcci di marketing con successo?

Nel mio caso ha aiutato.

E ti dico che ha aiutato anche il mio approccio totalmente disinteressato con la parte conversante in rete.

Tutte le relazioni che si sono sviluppate con gli abitanti della rete sono nate tra me e loro.

Non ho mai cercato di coinvolgere blogger con l’azienda, come so che fanno molte agenzie, i pay per post per capirci .
Secondo me sono pratiche scorrette e alla fine controproducenti.

Mi viene in mente una citazione famosa di Tomas Milian “Monnezza” ma credo che tu te la sia già immaginata…

Ti sentiresti di incoraggiare un imprenditore agli inizi sulla strada del social web?

Sicuramente sì, con una raccomandazione.

Rimani in ascolto, parecchio .
Molte volte anche un anno di lurking (osservazione senza partecipazione) puo’ non bastare per capire come muoversi all’interno dell’ambiente.

Ancora una volta voglio ribadire però che sono scettico circa il reale coinvolgimento delle persone da parte di un brand.

La mia esperienza è atipica in quanto mixo la mia passione per la rete con la mia attività imprenditoriale e dentro il calderone ci finisce poi alla fine la mia vita,  o quanto meno quello che voglio condividere di essa.

Il catalogo Dema è stato pubblicato su Flickr. Gli interlocutori del trade, cioè i commercianti, i distributori, gli agenti, come hanno accolto questa novità?

Non c’è un problema di riservatezza rispetto a eventuali curiosi della concorrenza?

L’hanno vissuta come uno spazio dove trovare le foto.

Il disorientamento avviene quando dopo le foto di una ciabatta trovano il mio faccione ad un aperitivo con gli amici o in vacanza da qualche parte.

La riservatezza viene garantita da una disclosure del campionario quando ormai i giochi sono terminati.

Nel mio lavoro i tempi sono determinanti per la presentazione della collezione.
Se rendi pubblico il campionario dopo una certa data la concorrenza non puo’ copiare i modelli e riuscire ad andare in consegna.

Infine: cosa c’entra il web con le infradito?

Lo sai che devo ancora capirlo ?

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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Questa settimana dedicherò le anteprime dal libro Un etto di marketing, alle 5 interviste che mi hanno gentilmente rilasciato questi signori:

Filippo Berto –  Berto Salotti (Meda, Milano)
Antonangelo “Dema” De Martini –  Dema srl (Lamporecchio, Pistoia)
Andrea GoriTrattoria Da Burde (Firenze)
Gianpaolo Paglia –  Azienda vitivinicola Poggio Argentiera (Alberese, Grosseto)
Fabio Zanet –  Nextink (Torino)

Pubblicate nella terza parte del libro (“Gli esempi in Italia”), queste chiacchierate sono raggruppate in un capitolo secondo me molto importante, intitolato:

“Casi di studio… della porta accanto, tra piccole aziende e trattorie. Le testimonianze dei protagonisti”
.

O davvero pensiamo che i casi di eccellenza da studiare siano sempre e solo Fiat e Barilla (che pure ci sono)?

INTERVISTA A FILIPPO BERTO (BERTO SALOTTI).

Come ti è venuta l’idea di spingere la tua azienda familiare del  settore arredamento con sede a Meda (Brianza), sulle strade del web?

Qual è stato il tuo primo approccio?

Hai avuto risultati subito?

Nel 2000 infatti la mia azienda si trovava ad un bivio, la produzione artigianale e il know-how di 30 anni non erano sufficienti, vista la nostra micro dimensione, ad affrontare le catene in franchising o i grandi del design.

Internet poteva quindi essere il punto di partenza per far conoscere le nostre produzioni fatte a mano e su misura ad un pubblico molto vasto.

Mi sono appassionato molto e non ho mai mollato.

L’idea è nata da mio padre undici anni fa.

Pensava fosse una cosa da fare, se ne parlava molto, e io all’inizio non ero tanto d’accordo (un passaggio generazionale invertito?).

Poi però realizzando il primo sito e vedendo dal contatore alcune timide visite, intuii che questo mezzo poteva farci conoscere.

Col senno di poi, e un occhio agli sviluppi del web sociale di questi anni, ripartiresti allo stesso modo?

In questi nove anni abbiamo accumulato molte conoscenze ed informazioni, non sarebbe possibile partire allo stesso modo, anche perché credo che il web sociale, per avere efficacia in termini di risultato di impresa, si debba basare su contenuti importanti e su solide basi di fiducia e reputazione, fattori che si costruiscono nel tempo.

Quali sono gli strumenti che usi di più per promuovere la tua azienda  via internet attualmente?

Blog, YouTube, Flickr, Twitter, Slideshare,  Friendfeed, Facebook… usi allo stesso modo tutto il web 2.0, oppure hai una presenza differenziata?

La promozione avviene acquisendo spazi on line, (payperclick e siti verticali) e attraverso marketing diretto sul nostro database.

La comunicazione avviene invece privilegiando il sito, il blog, Facebook, YouTube e Flickr.

Il cliente è multicanale, pertanto non è più sufficiente essere in prima pagina per determinate parole chiave per ottenere risultati.

E’ necessario quindi lavorare per rendere la comunicazione efficace sui mezzi dove in questo momento i nostri clienti amano navigare.

Se non è troppo complicato, ci puoi raccontare come hai maturato una  presenza così capillare in rete?

Oggi Berto Salotti è presente in alcune decine di migliaia di pagine.

Il metodo che abbiamo usato, per usare una similitudine, è paragonabile al desiderio profondo di farsi conoscere che si può avere nella vita reale, come ad esempio a scuola o con gli amici.

E’ un desiderio che ci ha portato a bussare a migliaia di porte online, presentandoci con il nostro prodotto, la nostra azienda e la nostra passione.

Curiosità: per uno che deve vendere un divano, quindi comfort,  piacevolezza tattile, proporzioni, colori… tutte cose che bisogno toccare con mano e vedere dal vivo, come può essere possibile  promozionare il prodotto – e magari venderlo – attraverso internet?

Inoltre, qual è il tuo approccio all’e-commerce?

Se non erro solo due prodotti  del vostro catalogo sono disponibili per la vendita online, puoi dirci  cosa c’è alla base di questa scelta?

Ti confesso che ogni volta che vediamo arrivare un ordine online ci stupiamo come la prima volta.

Vendere online un bene come l’arredamento non è facile, soprattutto in Italia, dove tutti siamo più legati al rapporto umano e alla relazione.

Esiste però anche in Italia un gruppo numeroso di persone evolute, che sono ben disposte all’acquisto online, anche per quanto riguarda il mio settore.

E’ necessario offrire loro una gamma di servizi di supporto molto importanti, dai video all’assistenza online, perché le loro aspettative non devono essere deluse, semmai superate.

Sono clienti che ci onorano di un alto tasso di fiducia , il valore oggi più prezioso.

Con il nuovo sito e la nuova piattaforma tecnologica, online da novembre avremo il 40% dei prodotti del catalogo vendibili online.

Domanda obbligatoria: Berto Salotti ha venduto di più grazie alla sua presenza in rete?

Berto Salotti, grazie alla sua presenza in rete, ha moltiplicato per 15 la sua quota di vendite al pubblico in 8 anni.

E’ un dato formidabile, in controtendenza rispetto al mercato sia italiano, sia europeo, sia di distretto.

Aggiungo un’ultima cosa, perché ti so molto bravo in campo  informatico: secondo te, oggi, occorre essere particolarmente preparati/fanatici della rete per riuscire ad attirare l’attenzione  sulla propria attività attraverso il web?

E’ vero, un pizzico di mania o meglio di pazzia è necessario: non sono poi molte le persone che amano passare le serate a lavorare sui propri siti per scalare le SERP!

Il risultato che abbiamo ottenuto è proporzionale all’impegno personale ma anche alla passione per il mondo di Internet e per la nostra produzione.

Credo che, oltre alle capacità tecniche o di marketing che si possano avere, l’ingrediente fondamentale per ottenere risultati sia proprio questo.

L’amore per il nostro mestiere di tappezzieri ma soprattutto la passione con la quale mio padre e mio zio insieme ai ragazzi della produzione hanno portato Berto Salotti ad essere riconosciuta, alla fine degli anni novanta, come azienda di riferimento per la qualità e il su misura, mi hanno spinto a trovare con tutte le forze una strada che potesse rendere merito a tutto il loro sacrificio e gli sforzi compiuti negli anni.

Internet per noi rappresenta questa strada.

Un etto di marketing (è un etto e mezzo, lascio)?” di Massimo Carraro, ed. Alpha Test, sarà in libreria a fine gennaio 2010. Per avere un codice sconto del 20% senza obbligo di acquisto basta una mail.

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