— oh my marketing!

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Sono sempre stato un fan delle scelte apparentemente casuali.

Ma solo dopo aver letto questo bel post di Marco Massarotto su “che futuro, ho capito quanto sia fondamentale questo atteggiamento, in realtà.

Come dice Marco, in rete è opportuno e consigliabile navigare a caso, muoversi senza logiche apparenti, cercare la serendipidity con costanza e impegno.

Scacciamo la paura di perdere tempo, rimaniamo hungry and foolish: la Social Discovery si fa così.

Come quando ti perdi in una città, in fondo apposta, perché sai che solo perdendo le strade che conosci ne scoprirai di nuove.

(Tra l’altro, ora sappiamo cosa leggere quest’estate: “Filter Bubble” di Eli Pariser).

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Prima di appendere un quadro in casa mi chiedo sempre se è più bello del muro bianco.

Allo stesso modo, prima di dire qualcosa, tendo a chiedermi se vale la pena di sporcare il silenzio.

E’ anche per questo che ultimamente scrivo un po’ meno.

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Da un po’ di tempo a questa parte, il pannello di controllo delle statistiche non mi indica più i link diretti, ma sembra piuttosto scegliere di riportare (secondo un criterio a me sconosciuto) i blog che hanno ohmymarketing in blogroll.

Per caso ci sono altri WordPress users a cui succede lo stesso?

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La mia solidarietà di consumatore e di cittadino a Sergio Sarnari (qui il post di Luca Conti, qui la storiaccia. Importante arrivare all’ultimo commento).

Il marketing dell’ascolto ha ancora molta strada da fare, sia detto anche nell’interesse delle aziende, che dovrebbero sapere come evitare autogol.

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Io l’ho proposto, il cliente ha accettato con entusiasmo.

Oggi pomeriggio proverò a riportare in diretta ciò che verrà detto al convegno “Di padre in figlio – il passaggio generazionale dell’azienda, tra desiderio e responsabilità”.

E’ la seconda volta che provo, qui il mio primo esperimento.

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Se pensate a quante aziende sono nate in Italia nei mitici anni ’60, capirete immediatamente l’importanza del problema del passaggio generazionale nelle aziende di famiglia italiane.

Praticamente tutti i fondatori di quelle industrie stanno ora passando le consegne ai figli, agli eredi, a… società estere.

E’ un passaggio complicato e delicato, dove il giusto approccio può fare la differenza, e rendere più felici tutti i protagonisti della storia.

Dal mio punto di vista, sono coinvolto nella cosa… non come erede-pupillo di una ricca dinastia industriale italiana, ma come consulente di comunicazione dell’Università Cattolica, organizzatrice del convegno.

Il convegno si terrà nel pomeriggio di giovedì 29 maggio, all’aula magna dell’Università Cattolica in Largo Gemelli. Ingresso libero previa registrazione qui, e informazioni al n. 02/80583037.

Qui, qui e qui i video di alcuni relatori.

[Disclaimer: il blog FamilyBusinessSmart è curato dalla mia agenzia].

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Avevo parlato una volta di Flock, il browser orientato alla gestione ottimale dei social network. Mi sta venendo voglia di provarlo, forse perché sto cercando di approfondire Linkedin, Youtube e compagnia.

Qualcuno lo conosce e può dirmi qualcosa? Grazie in anticipo.

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Sette!

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Il libro di Luca De Biase credo che mi riporti in quelle zone umaniste della riflessione su internet che ho frequentato con piacere leggendo La parte abitata della rete.

Ricordo di aver letto da qualche parte che De Biase indaga su quel “bisogno di senso” con cui ci lasciano i nostri sistemi economici, a fine giornata.

Qui una breve intervista.

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Luca Conti lancia una bella idea: una manifestazione, da parte della blogosfera, a favore dell’importanza del voto.

Da realizzarsi con un post intitolato “Io sostengo…”.

Luca dice anche che non dovrebbe essere un problema, tra cittadini adulti ed evoluti, dichiarare le proprie simpatie politiche, quindi ecco qua la mia: WV.

Per come ha saputo cambiare la città di Roma, dimostrando una capacità di amministratore della cosa pubblica assolutamente rara in Italia. E anche perché non ha 200 anni di età.

Cerchiamo di farcela, a migliorare questo paese, potremmo essere il miglior posto al mondo dove vivere. Diamo una chance a uno che ha un’età decente, curriculum decente, voglia decente (e faccia decente ;-)).

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